Il MISE stanzierà circa 36 milioni di euro per la riconversione ed il rilancio delle aree di crisi industriale di Brindisi e del territorio Salentino-Leccese, attraverso l’implementazione di iniziative imprenditoriali finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale, alla tutela dei lavoratori e all’attrazione di nuovi investimenti.
- Misura per l’Area di crisi industriale Brindisi: la misura promuove il rilancio delle attività imprenditoriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nel territorio di Brindisi e provincia.
- Misura dedicata all’Area di crisi industriale Salentino-Leccese (settori tessile, abbigliamento, calzaturiero): la misura promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio dei comuni rientranti nell’area del progetto integrato territoriale denominato “P.I.T. n. 9 Territorio Salentino-Leccese”, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti.
Nell’ambito dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale saranno rispettivamente stanziati 4,5 milioni di euro per il territorio della città di Brindisi e 12,8 milioni per i comuni della provincia, altri 18,6 milioni di euro destinati ai comuni del territorio Salentino-Leccese.
Potranno beneficiare dell’incentivo le imprese costituite in forma di società di capitali, le società cooperative e le società consortili, rientranti nei territori delle Aree di crisi industriale di Brindisi e del territorio Salentino-Leccese. Sono ammesse anche le reti di imprese mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.
Elenco dei comuni della Provincia di Brindisi interessati: Brindisi, Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Cisternino, Erchie, Fasano Di Brindisi, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, San Vito Dei Normanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli.
Elenco dei comuni, nell’area del Salento e di Lecce, ad elevata specializzazione del settore “Tessile – Abbigliamento – Calzaturiero” interessati: Acquarica Del Capo, Alessano, Alezio, Alliste, Andrano, Aradeo, Bagnolo Del Salento, Botrugno, Calimera, Cannole, Casarano, Castrignano De’ Greci, Castrignano Del Capo, Castro, Collepasso, Corigliano D’Otranto, Corsano, Cursi, Diso, Gagliano Del Capo, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Giurdignano, Maglie, Martano, Martignano, Matino, Melissano, Melpignano, Miggiano, Minervino Di Lecce, Montesano Salentino, Morciano Di Leuca, Muro Leccese, Nardò, Neviano, Nociglia, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Parabita, Patù, Poggiardo, Porto Cesareo, Presicce, Racale, Ruffano, Salve, San Cassiano, Sanarica, Sannicola, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Seclì, Soleto, Specchia, Spongano, Sternatia, Supersano, Surano, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Tricase, Tuglie, Ugento, Uggiano La Chiesa, Zollino.
Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione, progetti per la formazione del personale e, nel caso di programmi di investimento con spese ammissibili di importo superiore a 5 milioni di euro, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con spese complessive ammissibili non inferiori a 1 milione di euro; nel caso di programma d’investimento presentato nella forma del contratto di rete, i singoli programmi d’investimento delle imprese partecipanti alla rete devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 400.000 euro.
Altro requisito necessario all’ammissibilità è che l’intervento comporti un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma d’investimento.
Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
- un finanziamento agevolato superiore al 20% degli investimenti ammissibili;
- un contributo a fondo perduto (l’ammontare del contributo varia in base alla localizzazione e alla dimensione dell’impresa);
- eventuale, partecipazione al capitale su richiesta dell’impresa.
Le tre tipologie di agevolazione non possono in ogni caso superare il 75% dell’investimento complessivo.
Quando presentare domanda
Sarà possibile inviare domanda di agevolazione all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla Legge n. 181/1989, a partire dalle ore 12.00 del 15 novembre 2022.