Con un’iniezione di risorse pari a 80 milioni di euro per il triennio 2024-2026, la Legge Sabatini consolida il proprio ruolo a sostegno della capitalizzazione delle PMI. Istituito nell’ambito del decreto Crescita (articolo 21) e inserito tra le misure Sabatini, questo fondo rappresenta un’opportunità preziosa per le piccole e medie imprese di rafforzare la propria struttura finanziaria e alimentare la crescita futura.
Il contributo verrà erogato sotto forma di fondo perduto, a copertura di una percentuale delle spese sostenute per gli investimenti realizzati nell’ambito del programma di investimento aziendale. La percentuale di aiuto varia in funzione della dimensione dell’impresa:
- Micro e piccole imprese: 5%
- Medie imprese: 3,575%
L’elenco degli investimenti ammissibili include l’acquisto di macchinari, impianti, software e altri beni strumentali nuovi di fabbrica, funzionali all’attività d’impresa. L’agevolazione abbraccia tutti i settori produttivi, con la sola esclusione di quello relativo alle attività finanziarie e assicurative.
L’accesso al contributo è subordinato al rispetto di alcuni requisiti essenziali:
- Esecuzione di un aumento di capitale esclusivamente mediante conferimento in denaro
- Delibera dell’aumento di capitale come “versamento in conto aumento capitale” entro 30 giorni dalla data di concessione del contributo
- Versamento di almeno il 25% dell’aumento di capitale e dell’intero sovrapprezzo delle azioni (se previsto) entro il termine sopracitato
Le risorse attualmente disponibili per le misure Sabatini sono in fase di esaurimento. Secondo l’ultima rilevazione ministeriale di aprile, la disponibilità residua si aggira infatti attorno a poco più di 100 milioni di euro, pari al 2% circa dello stanziamento complessivo. Pertanto, si consiglia alle imprese interessate di presentare tempestivamente le domande di accesso al contributo per evitare di perdere questa importante opportunità.
Horizon 2025-2027: un panorama ricco di opportunità per la ricerca e l’innovazione
L’Europa guarda al futuro con ambizione, investendo massicciamente in ricerca e innovazione. Il secondo piano strategico di Horizon Europe, il programma quadro per il periodo 2025-2027, mette a disposizione un budget di 142,6 miliardi di euro, concentrandosi su tre aree chiave:
- Transizione verde: contrasto ai cambiamenti climatici e promozione dello sviluppo sostenibile
- Transizione digitale: accelerazione della trasformazione digitale in tutti i settori
- Un’Europa più resiliente, competitiva, inclusiva e democratica: rafforzamento della coesione sociale e della sicurezza
Tra le novità del piano, si evidenzia il raddoppio delle risorse dedicate alla biodiversità, con un impegno del 10% del budget totale per contrastare la perdita di questa preziosa risorsa naturale. Inoltre, il programma offre nuove opportunità per le PMI, con un contributo che può coprire fino al 70% dei costi ammissibili per progetti di innovation action e fino al 100% per ricerca e sviluppo. La possibilità di includere costi indiretti forfettari al 25% dei costi diretti ammissibili rappresenta un ulteriore vantaggio per le imprese.
Zone di Sviluppo Locale: un catalizzatore per la crescita economica del territorio
L’emanazione del regolamento dell’Agenzia per lo sviluppo economico (Zls) segna un punto di svolta significativo per il panorama imprenditoriale locale, delineando un quadro normativo innovativo atto a favorire una crescita economica duratura e sostenibile.
Il regolamento persegue l’obiettivo primario di creare un ecosistema economico, finanziario e amministrativo altamente favorevole alle imprese già presenti sul territorio e a quelle di nuovo insediamento. A tal fine, introduce un ventaglio di misure di sostegno mirate, tra cui:
- Estensione delle agevolazioni: Le agevolazioni tipicamente riservate alle Zone Economiche Speciali (Zes) vengono estese anche a imprese ubicate in aree non contigue, purché sussista un nesso funzionale con l’area portuale o un’autorità di sistema portuale avente i requisiti richiesti.
- Istituzione delle Zone di Sviluppo Locale (Zls): Il regolamento istituisce le Zls, anche interregionali, definendone durata, criteri di individuazione e delimitazione, nonché le relative misure organizzative e di funzionamento.
- Semplificazione amministrativa: Un punto cardine del regolamento è l’introduzione di misure di semplificazione amministrativa specifiche per le Zls, volte a snellire le procedure burocratiche e facilitare l’avvio e lo sviluppo delle imprese locali.
Queste misure ambiziose mirano a rimuovere gli ostacoli burocratici che spesso frenano la crescita delle imprese, creando un ambiente più favorevole agli investimenti e stimolando la nascita e l’espansione di nuove realtà imprenditoriali.