Con l’approvazione della legge di Bilancio 2023 prendono il via nuove iniziative per rilanciare l’economia del Paese. In particolare, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste introdurrà un nuovo fondo per le imprese che operano nel settore alimentare.
Si tratta di uno stanziamento di 25 milioni di euro annui dal 2023 al 2026 per fornire assistenza alle imprese che operano nella filiera del mais, delle proteine vegetali (legumi e soia), del frumento tenero, dell’orzo e delle carni bovine collegate alla linea “vacca-vitello” e SQNZ.
In particolare gli obiettivi previsti dall’impiego di tali fondi sono i seguenti:
- Tutela del Made in Italy, valorizzando la qualità del cibo prodotto nel Paese;
- riduzione dei costi derivanti dalla produzione delle imprese agricole;
- sostenere le filiere agricole;
- affrontare la crisi del mercato garantendo il miglioramento della sicurezza alimentare.
Il decreto emanato il 9 agosto definisce i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse con l’obiettivo di:
- sostenere la produzione di alcuni cereali di base e proteaginose di base per rafforzare il sistema agricolo a fronte dell’aumento dei costi;
- migliorare i contratti di filiera nei comparti maidicolo (mais), delle proteine vegetali (legumi e soia), del frumento tenero, dell’orzo, delle carni bovine collegate alla linea “vacca-vitello” e delle carni bovine SQNZ (Sistema di qualità nazionale zootecnia).
Più nello specifico, le risorse verranno distribuite annualmente lungo le filiere come segue:
- mais: 8 milioni di euro;
- proteine vegetali: 5 milioni di euro;
- frumento tenero: 4 milioni di euro;
- orzo: 3 milioni di euro;
- carni bovine collegate alla linea “vacca-vitello” e delle carni bovine SQNZ: 5 milioni di euro.
Le aziende con un contratto di filiera di almeno tre anni possono rivolgersi direttamente all’ente gestore della misura, l’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Le condizioni e le modalità per la presentazione della domanda saranno determinate entro 30 giorni dalla pubblicazione del regolamento.
Alla domanda dovrà essere allegata copia del contratto di filiera, se sottoscritto direttamente dal beneficiario, oppure copia del contratto di impegno/contratto di coltivazione.
Nel determinare il contributo spettante, il decreto prevede che, nel caso delle colture legate al mais, alle proteine vegetali, al frumento tenero e all’orzo:
“l’impegno di coltivazione annuale desunto dal contratto deve essere incrementale rispetto alla media delle superfici dichiarate per la coltura oggetto dell’aiuto risultante dai piani di coltivazione grafici utilizzati per la domanda unica, presentata negli ultimi tre anni antecedenti.”
Nel calcolo del valore medio non vengono presi in considerazione gli anni in cui la coltura in questione non è stata seminata. Il contributo massimo per ettaro, erogato nel limite di 50 ettari complessivi per l’insieme delle coltivazioni, è così indicato:
- mais: 400 euro/ettaro;
- proteine vegetali (legumi e soia): 250 euro/ettaro;
- frumento tenero: 300 euro/ettaro;
- orzo: 200 euro/ettaro.
Per quanto riguarda, invece, le imprese di allevamento di bovini, è concesso un aiuto per ogni capo presente in allevamento alla data del termine di presentazione delle domande:
- 100 euro per la linea “vacca-vitello”;
- 40 euro per i capi nell’ambito del Sistema di qualità nazionale zootecnia (SQNZ).
Dopo aver verificato informazioni e requisiti contenuti nella domanda, e dopo avere dato esito positivo, AGEA fissa l’importo del contributo individuale e informa i beneficiari del riconoscimento del contributo e dell’importo erogato. Il contributo verrà erogato in una o più rate, a seconda della disponibilità dei fondi.