È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 201 del 29 agosto 2022, il provvedimento che dichiara la destinazione di ulteriori risorse finanziarie al sostegno della misura di cui al decreto 10 febbraio 2022, ossia il regime di aiuto per gli investimenti innovativi e sostenibili delle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale, volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale, la transizione green, l’economia circolare e la sostenibilità.
Il rifinanziamento prevede lo stanziamento di ulteriori 131 milioni di euro rispetto ai precedenti 677,8 milioni.
Investimenti sostenibili 4.0 è un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili. L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.
La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:
- favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
- migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI in regime di contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati e depositati e appartenenti alle attività economiche indicate nell’allegato 4 (attività manifatturiere e di sevizi alle imprese).
L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto a copertura delle spese ammissibili:
- pari al 35% (se micro e piccole imprese) o pari al 25% (se medie imprese) ubicate nelle Regioni Lombardia, Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto;
- pari al 60% (se micro e piccole imprese) o pari al 50% (se medie imprese) situate nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia;
- pari al 50% (se micro e piccole imprese) o pari al 40% (se medie imprese) ubicate nelle Regioni Basilicata, Molise e Sardegna.
Sono ammessi progetti finalizzati a:
- introduzione di tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 (almeno 50% sul totale dei costi ammissibili del programma);
- transizione dell’impresa verso il fenomeno dell’economia circolare;
- miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, prevedendo un risparmio energetico non inferiore al 10% rispetto ai consumi dell’anno precedente.
Gli investimenti dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda ed essere conclusi entro 12 mesi dalla concessione dell’agevolazione.
Spese ammissibili:
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
- programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali finanziabili;
- acquisizione di certificazioni ambientali;
- servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica, solo per i progetti volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa e nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili (la diagnosi non deve costituire un adempimento obbligatorio per l’impresa).