Il Decreto Legge Coesione (DL n. 60/2024, art. 8), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 107 del 7 maggio, ha introdotto una normativa innovativa che prevede i “mini contratti di sviluppo”. Con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro, questa iniziativa mira a sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione, compresi tra i 5 e i 20 milioni di euro. Definiti “mini” per distinguerli dai Contratti di Sviluppo rivolti a progetti di entità maggiore, questi contratti si concentrano su investimenti nelle tecnologie critiche come definite dal nuovo regolamento UE STEP e sono attualmente rivolti esclusivamente alle Regioni del Mezzogiorno.
Obiettivi e Beneficiari
Gli obiettivi principali della misura sono:
- Sviluppo e fabbricazione di tecnologie critiche, comprese le tecnologie digitali, deep tech, pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e biotecnologie critiche.
- Rafforzamento delle catene del valore nei settori tecnologici.
- Affrontare le carenze di manodopera e di competenze essenziali.
Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha firmato, il 12 agosto 2024, un decreto ministeriale che definisce le regole per i mini contratti di sviluppo. Le risorse provengono dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività” (PN RIC 2021–2027) e sono così ripartite:
- 100 milioni di euro per l’Operazione Programma 1 (OP 1) a sostegno delle PMI.
- 200 milioni di euro per l’Operazione Programma STEP, destinati a PMI e grandi imprese.
Queste risorse finanziarie possono essere incrementate con ulteriori assegnazioni, comprese quelle delle amministrazioni regionali, offrendo una maggiore flessibilità nel sostenere gli investimenti produttivi.
Le agevolazioni previste dal presente decreto sono accessibili a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione
Per poter beneficiare delle agevolazioni, le imprese devono:
- Essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese italiano o, se non residenti, possedere una personalità giuridica riconosciuta nello stato di residenza e avere almeno una sede operativa in Italia al momento della prima erogazione dell’agevolazione.
- Operare in regime di contabilità ordinaria, con almeno due bilanci approvati e non essere in liquidazione o in procedure concorsuali finalizzate alla liquidazione.
- Essere finanziariamente solide, non in difficoltà economica secondo la definizione del Regolamento GBER, e non aver ricevuto aiuti considerati illegali dalla Commissione Europea.
- Aver restituito eventuali somme dovute a seguito di revoche di agevolazioni precedenti e rispettare tutte le normative edilizie, urbanistiche, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia ambientale.
Non possono accedere alle agevolazioni le imprese che:
- Sono soggette a sanzioni interdittive.
- Hanno rappresentanti legali condannati per reati che impediscono la partecipazione a contratti pubblici o che presentano cause ostative secondo la disciplina antimafia.
- Hanno effettuato delocalizzazioni verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento nei due anni precedenti la domanda e si impegnano a non procedere a tali delocalizzazioni nei due anni successivi al completamento dell’investimento.
Agevolazioni e Criteri di Ammissibilità
Le agevolazioni, concesse sotto forma di contributi a fondo perduto, coprono le spese ammissibili secondo le seguenti percentuali:
- 55% per le piccole imprese.
- 45% per le medie imprese.
- 35% per le grandi imprese.
Le aziende beneficiarie devono garantire un contributo finanziario pari ad almeno il 25% del totale delle spese ammissibili. Inoltre, per le spese relative a consulenze connesse alla realizzazione del piano di investimenti, le agevolazioni coprono il 50% delle spese ammissibili.
Le spese ammissibili comprendono:
- Acquisto e costruzione di immobilizzazioni materiali e immateriali nuove, strettamente connesse agli obiettivi del programma di investimento.
- Suolo aziendale e sistemazioni: fino al 10% del totale.
- Opere murarie: fino al 40% del totale.
- Macchinari, impianti e attrezzature necessari e dimensionati alle esigenze dell’unità produttiva.
- Programmi informatici e proprietà intellettuale: software, brevetti, licenze, know-how, tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Per essere considerate ammissibili, le spese devono soddisfare i seguenti requisiti:
- Riguardare esclusivamente immobilizzazioni materiali e immateriali nuove, acquistate a condizioni di mercato;
- Essere destinate all’uso esclusivo nell’unità produttiva oggetto del piano di investimento;
- Essere conformi ai criteri di ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali Europei per il periodo 2021/2027;
- Essere pagate tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer o ricevute bancarie (RI.BA.) per garantire la tracciabilità delle operazioni;
- Riguardare solo mezzi strettamente necessari al ciclo di produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità produttiva, escludendo mezzi di traporto di merci e/o persone e mezzi targati.
Queste spese devono rispettare criteri specifici di ammissibilità e tracciabilità, garantendo che gli investimenti promuovano una capacità produttiva innovativa e sostenibile nelle Regioni del Mezzogiorno.