Piano Transizione 5.0

28 Febbraio 2024 | agevolazioni

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”, che rappresenta un’evoluzione del precedente programma Transizione 4.0 e opera nell’ottica di portare a un livello ancora più avanzato il processo di transizione ecologica e digitale in cui le imprese italiane sono impegnate. 

Possono essere beneficiari imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica, attività economica e localizzazione geografica.

L’unica limitazione è data dal fatto che i progetti debbano essere in grado di garantire una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva pari almeno al 3% (5% esclusivamente per i processi interessati dall’investimento).

Il Piano sarà finanziato con risorse pari a 6,3 miliardi di euro così suddivisi:

  • 3.780 milioni per investimenti finalizzati all’efficientamento energetico (Transizione 5.0)
  • 1.890 milioni per agevolare autoconsumo e autoproduzione
  • 630 milioni per la formazione

Il Piano Transizione 5.0 consisterà in un credito d’imposta pari al:

  • 35%, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
  • 15%, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5%, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Alle aliquote ordinarie del credito d’imposta Transizione 5.0 si affiancano le percentuali maggiorate in caso di risparmi energetici superiori alla soglia del 3% o del 5%.

In particolare, il bonus riconosciuto alle imprese è aumentato:

  • al 40%, 20% e 10%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;
  • al 45%, 25% e 15%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.

In quanto misura alternativa, il credito 5.0 non può essere cumulato con i crediti d’imposta 4.0, né potrà essere cumulato con il credito d’imposta ZES Unica.

I crediti d’imposta saranno riconosciuti per le spese sostenute in relazione ai beni materiali e immateriali nuovi di cui all’allegato A e allegato B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, così come per i beni necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.

Per l’accesso al contributo, le imprese dovranno presentare un’apposita comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made In Italy (Mimit) prima e dopo il completamento degli investimenti. Ma soprattutto dovranno presentare una doppia certificazione di un valutatore indipendente: una ex ante sulla riduzione dei consumi di energia conseguibili e l’altra ex post sull’effettiva realizzazione degli investimenti.

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