Simest, società che con Sace costituisce il Polo dell’export e dell’Internazionalizzazione del Gruppo Cdp, comunica che I finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione possono essere ottenuti dalle imprese fino al 40% a fondo perduto.
Lo ha deciso il Comitato Agevolazioni, istituito presso Simest e presieduto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), che ha inoltre deliberato una serie di misure contenute nel Decreto Rilancio che potenziano lo strumento e che diventeranno progressivamente effettive entro l’estate.
La stessa Simest condurrà nel 2020, su mandato del MAECI, una campagna di comunicazione sulla finanza agevolata per diffondere al massimo, principalmente presso le pmi, la conoscenza e l’utilizzo di questi strumenti per assisterle passo per passo nel loro processo di internazionalizzazione, come annunciato in occasione della firma del Patto per l’Export alla Farnesina l’8 giugno scorso.
Si ricorda inoltre che è già attiva, e durerà fino a fine anno, l’esenzione dalla prestazione delle garanzie da parte delle imprese richiedenti, che potranno ottenere i finanziamenti agevolati senza sottoporsi, dopo la concessione del finanziamento, a un’ulteriore valutazione del merito creditizio da parte delle banche. L’impresa sarà così in grado di ricevere materialmente il finanziamento entro circa un mese dall’avvio dell’istruttoria.
A questo si aggiunge la possibilità, a partire da oggi, di chiedere fino al 40% del finanziamento a fondo perduto (tranne per il finanziamento Inserimento Mercati esteri, dove la misura è al 20%), con un importo massimo concedibile a fondo perduto di 100.000 euro. Quota che salirà fino al 50%, per un limite di 800 mila euro di aiuti complessivi per singola impresa, non appena arriverà il via libera della Commissione Ue all’applicazione alla misura del “temporary framework” sugli Aiuti di Stato.
“E’ nel nostro Paese che inizia l’internazionalizzazione – sottolinea il presidente Simest, Pasquale Salzano. Sarà dunque fondamentale estendere l’operatività dei finanziamenti agevolati a progetti nei Paesi Ue finora esclusi dal perimetro di intervento ma che risultano fondamentali in questa fase di regionalizzazione del commercio e di probabile riorganizzazione delle filiere produttive; così come anche la possibilità, per le aziende di qualsiasi dimensione, di coprire i costi di partecipazione a fiere internazionali che si svolgono in Italia”.
“La diffusione di uno strumento di accesso così diretto e veloce alla liquidità – spiega l’ad di Simest, Mauro Alfonso – sarà molto importante per le imprese italiane che operano anche all’estero. Diverranno fondamentali l’aumento degli importi massimi concedibili che, per esempio, nel caso del finanziamento patrimonializzazione, raddoppiano, così come l’ampliamento della tipologia di spese finanziabili e la platea delle aziende a cui si rivolge, visto che in alcuni casi decade il vincolo della dimensione di pmi”.
È stato ampliato anche il raggio di azione degli strumenti e la platea di PMI finanziabili attraverso, ad esempio, l’eliminazione del vincolo del finanziamento E-Commerce a piattaforme con un dominio di primo livello nazionale o l’ampliamento del concetto di Temporary Export Manager ad altre figure manageriali temporanee con incarichi finalizzati all’internazionalizzazione (es. “Digital Marketing Manager” e “Innovation Manager”).