Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha annunciato un’importante misura di sostegno per le piccole e medie imprese italiane, finalizzata a incentivare l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’iniziativa “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi – FER” prevede contributi a fondo perduto per investimenti in impianti solari fotovoltaici e mini eolici destinati all’autoconsumo, oltre a sistemi di accumulo dell’energia.
Questa opportunità è rivolta a tutte le PMI presenti sul territorio nazionale, con l’eccezione delle imprese che operano nei settori carbonifero, della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. Inoltre, per poter accedere ai fondi, è necessario rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm), stabilito dal regolamento (UE) n. 852/2020, che impone di garantire che l’attività aziendale non arrechi danni significativi all’ambiente.
Il governo ha stanziato un totale di 320 milioni di euro per questa misura, destinando una quota del 40% alle regioni del Mezzogiorno, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, e un ulteriore 40% alle micro e piccole imprese. Gli investimenti agevolabili devono rientrare in un importo compreso tra 30.000 e 1.000.000 di euro, con una copertura del 30% per le medie imprese e del 40% per le micro e piccole imprese. È previsto inoltre un contributo aggiuntivo del 30% per chi include nell’investimento sistemi di accumulo dell’energia elettrica e del 50% per le spese relative alla diagnosi energetica.
Le spese ammissibili riguardano l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici o mini-eolici, nonché di batterie e sistemi di accumulo. Rientrano nei costi coperti anche le spese per l’installazione, il collaudo e la messa in esercizio degli impianti, oltre all’acquisto di apparecchiature digitali e software per la gestione dell’energia. Ogni impresa che desidera partecipare deve inoltre effettuare una diagnosi energetica preliminare, obbligatoria per determinare il proprio fabbisogno energetico. Tale diagnosi deve essere redatta da tecnici iscritti agli ordini professionali, esperti in gestione dell’energia certificati, ESCo accreditate o auditor energetici qualificati. Se l’azienda dispone già di una diagnosi recente, questa dovrà essere aggiornata per includere i nuovi investimenti.
Alcune spese non rientrano tra quelle ammissibili, come gli impianti combinati che uniscono fotovoltaico e mini-eolico, gli investimenti avviati prima della presentazione della domanda e gli acquisti non direttamente legati alla produzione di energia rinnovabile.
Le imprese interessate potranno presentare domanda esclusivamente in formato elettronico attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. La finestra per la presentazione delle richieste si aprirà il 4 aprile 2025 alle ore 12:00 e si chiuderà il 5 maggio 2025 alla stessa ora.