Sono stati adottati i regolamenti definitivi che costituiscono l’insieme dei fondi della politica di coesione 2021 – 27. L’UE rende di fatto disponibili oltre 373 miliardi di euro per progetti regionali attraverso i fondi strutturali per contribuire a ridurre le disparità economiche e favorire la ripresa dalla pandemia.
La politica di coesione si configura come il fulcro della solidarietà europea, in quanto i cittadini possono sentirne l’impatto sul campo. Ne traggono vantaggio regioni, lavoratori e imprese. Il pacchetto legislativo, per il nuovo periodo di programmazione, sosterrà la ripresa dell’UE e le transizioni verde e digitale.
Nel periodo 2021-2027 si prevedono investimenti pluriennali, in cui la maggior parte delle risorse sarà destinata ai paesi e alle regioni meno sviluppati al fine di promuovere la coesione sociale, economica e territoriale in tutta l’UE. Nell’attuale contesto di crisi, oltre ad attenuare gli effetti sociali ed economici a lungo termine della pandemia di COVID-19, ciò contribuirà anche al funzionamento del mercato unico.
I colegislatori si sono accordati su cinque nuovi obiettivi strategici, che riflettono le principali priorità dell’UE:
- un’Europa più competitiva e più intelligente;
- un’Europa resiliente più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio;
- un’Europa più connessa;
- un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;
- un’Europa più vicina ai cittadini.
I progetti finanziati dai fondi vanno dalle infrastrutture di trasporto, gli ospedali e l’assistenza sanitaria, l’energia pulita, la gestione delle risorse idriche, lo sviluppo urbano sostenibile, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione ai programmi per l’occupazione, l’inclusione sociale, l’istruzione e la formazione.
La nuova normativa semplifica inoltre le norme, riducendo la burocrazia e garantendo un uso più efficiente delle risorse.
È importante sottolineare che è stata collegata al semestre europeo, un quadro per il coordinamento delle politiche economiche nell’ambito del quale vengono formulate raccomandazioni per le riforme strutturali a livello nazionale. In questo modo gli Stati membri avranno orientamenti sul modo migliore per investire il denaro dei fondi al fine di conseguire un impatto maggiore a livello regionale e locale.
Inoltre, l’accesso alle risorse destinate alla coesione è subordinato alla conformità alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Si prevede inoltre un monitoraggio efficace del mercato degli appalti pubblici e una maggiore trasparenza, in quanto gli Stati membri forniranno informazioni più dettagliate sui beneficiari dei finanziamenti.
Nel complesso, circa il 30 % dei fondi strutturali contribuirà alla decarbonizzazione dell’economia, con un coefficiente climatico specifico per ciascun tipo di attività di investimento. I progetti dovranno inoltre rispettare il principio “non arrecare un danno significativo”, in linea con gli obiettivi ambientali dell’UE.
Nel 2020 la politica di coesione si è rivelata essenziale per fornire una risposta immediata alla pandemia di COVID-19. Modificando le norme vigenti, è stato possibile mettere rapidamente a disposizione degli Stati membri liquidità da stanziamenti non utilizzati, con la flessibilità necessaria per poterla utilizzare laddove maggiormente necessaria. Sulla base di questa esperienza è stata aggiunta una nuova disposizione per l’utilizzo temporaneo dei fondi in risposta a emergenze future.