In occasione del 75° anniversario di AICE (Associazione Italiana Commercio Estero), il presidente, Riccardo Garosci, ha dichiarato l’importanza di ridurre temporaneamente i dazi sull’import nell’Unione Europea di prodotti provenienti dai Paesi Extra Ue per contrastare le criticità legate all’interruzione delle catene di fornitura e all’aumento dei costi, di energia e materie prime, per favorire la ripartenza e la crescita delle imprese.
“Anche le sanzioni in corso ad alcuni Paesi – ha chiosato Garosci – non aiutano: si pensi a quelle, recenti e legittime, alla Bielorussia, che hanno bloccato l’esportazione di potassio di cui sono il secondo paese produttore al mondo. Anche dalle sanzioni – continua -, pur corrette da un punto di vista politico, derivano gli aumenti di costo di alcune materie prime. Un commercio internazionale aperto ma attento alla sostenibilità, rappresenta la chiave per creare sviluppo, crescita economica e benessere non solo per l’Italia, ma per tutti i Paesi del mondo» che dialogano con il nostro Paese”.
Aice rappresenta 900 aziende che svolgono attività di commercio con l’estero. L’export italiano è tornato a buoni livelli ma si evidenzia una flessione nel numero di esportatori in seguito alla crisi pandemica. A livello globale, secondo il Wto (World Trade Organization), si prevede una ripresa consistente degli scambi di merci e servizi con una stima che per il 2021 indica un +10,8% e nel 2022 un +4,7%. Restano però i nodi dei forti rincari dei noli e i timori sull’impatto delle tensioni inflazionistiche sugli scambi internazionali.