Fino al 30 aprile si può presentare domanda per accedere al regime fiscale agevolato rivolto alle persone fisiche che investono in startup o in PMI innovative. Il decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 28 dicembre 2020, in attuazione del decreto Rilancio, prevede un bonus del 50% per chi investe in imprese innovative nei limiti del regolamento europeo “de minimis” sugli aiuti di Stato. Il decreto sblocca un’impasse lunga quasi due anni: le agevolazioni per chi investe in imprese innovative, infatti, erano già previste dalla Legge di Bilancio 2019 sotto forma di maggiorazione rispetto alle agevolazioni fiscali previste dal decreto 178/2012. Per la misura prevista dalla Manovra 2019 però non è mai arrivata la necessaria autorizzazione della Commissione europea in materia di aiuti di Stato. Il nuovo decreto apporta alcuni importanti correttivi, indispensabili per avere il via libera UE. Innanzitutto, il bonus del 50% dev’essere circoscritto entro i limiti del regime “de minimis”; inoltre, cambia la platea cui l’incentivo si rivolge: non più, come nella versione 2019, le società di capitali, ma le persone fisiche. In tal modo si aggiunge un tassello ulteriore agli incentivi in regime “de minimis” destinati a chi investe in imprese innovative. Un quadro finora rappresentato da due misure:
- gli incentivi fiscali per investimenti effettuati da persone fisiche e giuridiche in startup e PMI innovative che si focalizza su un taglio di investimenti più elevato (agevolazioni fiscali del 30% fino a 1 milione di euro per le persone fisiche e del 30% fino a 1,8 milioni per le persone giuridiche);
- il Fondo Nazionale di Innovazione, che interviene con investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di startup, scaleup e PMI innovative.
Ricapitolando, la nuova agevolazione è rivolta esclusivamente alle persone fisiche che investono in startup e PMI innovative, prevedendo regimi differenziati in base alle imprese target:
- se l’investimento è diretto a una o più startup, scatta un tetto di 100mila euro in ciascun periodo d’imposta;
- se si tratta di una o più PMI innovative, il tetto è di 300mila euro.
Rientrando nel perimetro del de minimis l’ammontare massimo di aiuti concessi non può comunque superare i 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari. L’investimento, che può essere effettuato direttamente nel capitale sociale o anche indirettamente attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio che investono prevalentemente in startup innovative o PMI innovative, deve essere mantenuto per almeno 3 anni. Saranno ammessi come conferimenti in denaro anche la compensazione dei crediti in sede di sottoscrizione di aumenti del capitale. L’incentivo è del 50% della somma investita dal contribuente. Nel caso di investimenti in PMI innovative, se si supera la soglia dei 300mila euro valida per la detrazione del 50%, sulla parte eccedente l’investitore in ciascun periodo d’imposta può detrarre il 30%.
Come presentare la domanda
Per l’annualità 2020, la domanda deve essere trasmessa al MISE dal 1° marzo al 30 aprile 2021, tramite l’apposita piattaforma, prima di effettuare l’investimento nell’impresa beneficiaria da parte del soggetto investitore. Per l’accesso, è necessario essere in possesso di Spid, della Pec dell’impresa beneficiaria, iscritta al Registro imprese ed attiva, e di una firma digitale.