Il 2021 segna un record sia in termini di importazioni agroalimentari, raggiungendo un valore record di 48,28 miliardi di euro, sia di esportazioni, che superano per la prima volta i 50 miliardi. La maggiore crescita delle importazioni rispetto alle esportazioni di prodotti agricoli ha interrotto l’andamento positivo del saldo dei prodotti agricoli, che è passato da un disavanzo di oltre 6,5 miliardi di euro a +2,86 miliardi nel 2020. Tuttavia, la contrazione nel 2021 è contenuta per la bilancia, che si attesta superiore ai 2 miliardi di euro. È quanto emerge dal Rapporto 2021 sul commercio estero dei prodotti agricoli, condotto da Crea, con il suo Centro di Ricerche Politiche e Bioeconomia.
In riferimento agli scambi agroalimentari in Italia, nel 2021 la crescita in valore, rispetto al 2020, è ampia, coprendo la maggior parte dei principali mercati e prodotti. Fanno eccezione le esportazioni di conserve di pasta e pomodori dopo un forte aumento nel 2020. Di conseguenza, il valore dell’export di questi due importanti prodotti Made in Italy nel 2021 è ancora superiore a quello registrato per l’anno 2019. Sul versante delle importazioni, l’aumento in valore si riferisce a tutti i principali prodotti ed è contrassegnato specificamente per i prodotti ittici, come “crostacei e molluschi congelati”, che sono tra gli articoli più colpiti nel 2020 poiché gli effetti del lockdown e delle chiusure hanno avuto un impatto sui canali Horeca. In generale, nel 2021 si riscontra un aumento dei valori medi unitari degli scambi, con netti incrementi in valore ai quali spesso corrispondono aumenti più contenuti, o anche riduzioni, delle quantità scambiate.
L’UE e il Nord America si confermano i principali mercati di riferimento per l’export agroalimentare italiano, con quote di mercato che raggiungono rispettivamente il 57,7% e il 3,2%. In termini di importazioni – oltre all’UE che copre il 68% – Asia e Sud America sono state le altre principali aree di approvvigionamento per l’Italia. Un netto incremento del valore del commercio agroalimentare per quasi tutti i principali paesi partner dell’Italia; sia per i clienti che includono Germania, Francia e Stati Uniti, sia per i fornitori che includono Francia e Spagna.
Gli effetti della crisi russo-ucraina hanno portato ad una diminuzione del 13% in valore delle importazioni agroalimentari italiane dall’Ucraina a marzo 2022, rispetto a marzo 2021. Le importazioni di prodotti chiave sono in forte calo (-40,5% di olio di girasole; -70% di panelli di girasole e frumento tenero). La riduzione delle importazioni di mais è stata più contenuta (-5,4%). Nello stesso periodo il valore delle esportazioni agroalimentari italiane verso la Russia è diminuito del 35%. La contrazione interessa molti prodotti chiave, tra cui caffè tostato (-81,8%) e spumanti DOP (-46,4%).