Il 28 aprile 2020 UE e Messico hanno concluso il nuovo Free Trade Agreement, il quale ha l’obiettivo di preservare i benefici economici del libero scambio e prevede rispetto ambientale, migliori condizioni di lavoro, proprietà intellettuale e sviluppo sostenibile. Seppur fortemente coinvolta nella lotta contro l’attuale pandemia globale da Covid19 e i conseguenti effetti recessivi, nelle ultime settimane l’Unione Europea non ha smesso di lavorare alla promozione di accordi commerciali, continuando a difendere i principi del libero scambio in un contesto economico di crescente protezionismo.
I punti fondamentali sono:
- Abolizione totale delle tariffe in vigore ed eliminazione delle barriere non tariffarie esistenti, con la conseguente uniformazione del mercato messicano agli standard internazionali e alle regole UE;
- Riconoscimento di 340 indicazioni geografiche di prodotti europei; – Accesso al mercato dei servizi pubblici e del public procurement:
- Tutela e protezione degli investimenti. I settori che trarranno maggior beneficio dall’accordo sono l’agroalimentare, l’automotive, i macchinari e i prodotti farmaceutici.
Il Messico è il primo partner commerciale europeo dell’America Latina e nel 2019 c’è stato un intercambio dal valore di €70 miliardi distinguendosi per una forte dinamica positiva negli ultimi venticinque anni.
A fare da traino al processo di reciproca apertura commerciale è stato un primo accordo in vigore dal 2000, la cui modernizzazione si è tuttavia resa necessaria al fine di ampliare gli scopi della cooperazione economica e incrementare gli scambi di beni e servizi, attraverso quattro punti fondamentali:
- abolizione totale delle tariffe in vigore ed eliminazione delle barriere non tariffarie esistenti;
- riconoscimento di 340 indicazioni geografiche di prodotti europei;
- accesso al mercato dei servizi e del public procurement;
- tutela e protezione degli investimenti.
In particolar modo, l’abbattimento delle barriere non tariffarie in essere sul mercato avrà il vantaggio di uniformare il mercato messicano agli standard internazionali di riferimento e alle regole di origine UE, a beneficio delle esportazioni europee di beni intermedi del settore automotive e di prodotti farmaceutici. Come mostrato dal grafico che segue, i due comparti rappresentano una porzione rilevante dell’export UE sul mercato.
L’eliminazione totale delle barriere tariffarie, inoltre, andrà in particolar modo a beneficio del comparto agroalimentare europeo, uno dei settori sul quale gravano le imposte maggiori: le esportazioni europee di pasta, ad esempio, sono soggette a dazi superiori al 20%, quelle di carni suine fino al 45% e quelle avicole fino al 100%. Uno degli aspetti più significativi del nuovo accordo commerciale è l’estensione della protezione delle indicazioni geografiche europee, che, sulla base del precedente accordo, vengono attualmente garantite esclusivamente ai superalcolici made in UE. L’intesa prevede infatti la copertura di ulteriori 340 indicazioni geografiche europee su vini e prodotti alimentari.
Infine, le disposizioni in materia di accesso al mercato dei servizi locali e tutela degli investimenti renderà più facile per le imprese europee e messicane investire nei reciproci mercati. L’obiettivo è quello di assicurare alle imprese l’accesso al mercato degli appalti pubblici e garantire una maggiore protezione degli investimenti. Il nuovo accordo commerciale garantisce infatti una maggiore trasparenza delle condizioni d’investimento e introduce un nuovo sistema giurisdizionale.