Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 3 ottobre 2023 del Ministero delle imprese e del made in Italy, che prevede una rimodulazione della dotazione finanziaria destinata agli interventi del Fondo impresa femminile di cui all’art. 1, commi 97 e ss. Legge n. 178/2020 (Legge di Bilancio 2021), per far fronte alle istanze agevolative già pervenute.
La misura ha l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio ed il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile, nonché massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Per raggiungere tali obiettivi, tramite il Fondo è stata disposta la concessione di agevolazioni a fronte di programmi di investimento per la costituzione, lo sviluppo o il consolidamento di imprese femminili nei settori, tra gli altri, del commercio, del turismo, nonché della fornitura di servizi in qualsiasi settore.
La misura prevede due diverse linee di intervento:
- la prima, recante incentivi per la “nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” avente come beneficiari le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi, le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi o le persone fisiche intenzionate a costituire una nuova impresa femminile;
- la seconda, dedicata allo “sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili”, con accesso riservato soltanto alle imprese femminili costituite da almeno dodici mesi e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi.
L’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto 24 novembre 2021 prevedeva una dotazione finanziaria di euro 160 milioni per gli interventi a valere sul Fondo impresa femminile. Tramite gli avvisi del 19 maggio 2022 e del 7 giugno 2022, a seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili, è stata disposta la chiusura degli sportelli dedicati ad entrambe le linee di intervento sopracitate.
Tramite il nuovo decreto si è proceduto all’integrazione dell’assegnazione finanziaria stanziando ulteriori 90 milioni di euro (provenienti dalla misura Smart&Start Italia, rideterminata a sua volta in 10 milioni di euro) per far fronte alle domande già inoltrate.