Il settore dei macchinari agricoli italiani continua a essere un punto di riferimento per l’economia del paese, grazie soprattutto alle esportazioni, che compensano la flessione delle vendite interne. La domanda globale rimane elevata, sostenendo il comparto della meccanica agricola nonostante un lieve calo registrato nel 2023. In attesa dei dati definitivi per il 2024, il settore ha chiuso l’anno precedente con un fatturato record di 16,4 miliardi di euro, segnando un incremento del 6% rispetto al 2022.
A trainare questa crescita sono soprattutto le esportazioni di trattrici, macchinari agricoli e componenti, che rappresentano circa il 70% della produzione italiana. Nel 2023, sebbene le vendite all’estero di trattrici siano calate del 4,2% in termini di unità (42.146 macchine), il loro valore è aumentato del 17%, passando da circa 1,7 miliardi a quasi 2 miliardi di euro. Questo ha permesso all’Italia di posizionarsi al quarto posto tra i principali esportatori mondiali di trattori, dietro Germania, Stati Uniti e Francia.
Anche per le altre macchine agricole l’andamento è stato simile: nel 2023 si è registrato un calo del 3% in termini di peso esportato, ma un aumento del 7,4% in valore, passando da 4,7 miliardi a 5 miliardi di euro. Questo grazie alla crescita delle vendite sia all’interno dell’Unione Europea (+7,2%) che nei mercati extraeuropei (+7,7%).
Nonostante il successo internazionale, il settore deve affrontare sfide importanti, soprattutto nei mercati extra UE. Le tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto in Medio Oriente, hanno avuto un impatto significativo sul commercio. La crisi del Canale di Suez ha costretto molte navi a circumnavigare l’Africa, aumentando tempi e costi di trasporto. Tra i comparti più colpiti da queste difficoltà rientra proprio quello dei macchinari agricoli.
A livello geografico, i principali acquirenti di trattrici italiane sono i paesi europei extra UE, che nel 2023 hanno assorbito il 16% delle esportazioni (oltre 6.700 unità), seguiti dal continente americano con una quota dell’11% (circa 4.600 unità). La Francia si conferma il primo mercato per le trattrici italiane, con un valore di oltre 344 milioni di euro, seguita da Germania (252 milioni), Turchia (182 milioni) e Stati Uniti (171 milioni).
Per quanto riguarda le altre macchine agricole, gli Stati Uniti guidano la classifica con un import di quasi 706 milioni di euro, seguiti da Francia (632 milioni) e Germania (510 milioni). Complessivamente, il valore delle esportazioni verso questi paesi è aumentato rispetto al 2022, anche se più per l’aumento dei prezzi che per una crescita effettiva delle unità vendute.
Al di fuori dell’Europa, alcuni paesi emergenti stanno dimostrando un crescente interesse per i macchinari agricoli italiani. India, Vietnam, Turchia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno registrato un incremento dell’import del 46,9% nel 2023, segnale di un mercato in forte evoluzione. Anche il Sud-est asiatico si sta rivelando un’area promettente: l’Indonesia, per esempio, ha acquistato 106 trattori italiani, confermando il potenziale di espansione in questa regione.
Negli Stati Uniti, l’export italiano continua a crescere. Negli ultimi tre anni, il numero di trattrici esportate è salito da 2.981 a 3.052 unità, con un incremento del valore di oltre 61 milioni di euro. Nei primi quattro mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Stati Uniti ha superato i 320 milioni di euro, con una crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Oggi, il mercato statunitense rappresenta il 14,5% dell’export italiano nel settore, superando Francia e Germania.
Guardando al futuro, il settore sta investendo sempre di più in tecnologie 4.0 per migliorare la produttività e la sostenibilità. L’adozione di trattori intelligenti, sistemi di telemetria avanzati e protocolli di comunicazione come ISOBUS non solo aumenterà l’efficienza delle operazioni agricole, ma aiuterà anche a rispondere alla crescente carenza di manodopera qualificata.
L’Italia, con la sua tradizione di innovazione e qualità, punta a consolidare la propria posizione di leadership nel settore agricolo internazionale. Investire in ricerca, sviluppo e accesso a nuovi mercati sarà fondamentale per affrontare le sfide future e continuare a crescere in un contesto sempre più competitivo.