Il Messico, quindicesima economia al mondo, potrebbe avere l’opportunità di diventare uno dei principali attori sulla scena mondiale nei prossimi anni, svolgendo un ruolo geopolitico pari o superiore al suo peso economico. Il rafforzamento dei legami istituzionali e commerciali con questo paese potrebbe rivelarsi per l’Unione Europea e l’Italia una valida opzione sia nel breve che nel medio periodo.
Secondo paese dell’America Latina per dimensioni demografiche e dimensioni economiche, il Messico è l’unica geografia dell’area ad essere realmente integrata nelle catene del valore regionali e globali. Con il settore manifatturiero più sviluppato di tutta l’America Latina, il Messico è l’unica grande economia aperta dell’area: la posizione geografica favorevole e gli accordi di libero scambio in vigore con Paesi che constano per oltre il 60% del Pil mondiale possono essere un trampolino di lancio per andare oltre il pur essenziale legame con la prima potenza globale. L’attuale contesto internazionale offre al Messico un’occasione importante per il nearshoring: al Paese serve però un cambio di passo per riuscire a cogliere il momentum e posizionarsi su un livello più elevato nelle catene del valore.
Il potenziale del Paese rimane comunque di rilievo considerando la complessa struttura economica e l’ampia disponibilità di forza lavoro giovane e mediamente qualificata. L’attuale governo Obrador ha puntato molto su provvedimenti di stampo sociale e sul recupero delle parti più arretrate del Paese, anche attraverso grandi progetti infrastrutturali, ma resta necessaria l’attrazione di maggiori investimenti per permettere al Messico di fare passi avanti sulla frontiera tecnologica coniugando sviluppo economico e sostenibilità.
Le esportazioni italiane di beni verso il Messico sono decisamente cresciute nell’ultimo decennio: con un valore di circa 5 miliardi di euro di esportazioni di merci nel 2022, il Messico torna ad essere la prima destinazione per l’export in America Latina dopo quattro anni. Le previsioni SACE per il 2023 e il 2024 ipotizzano un’ulteriore crescita che potrebbe consolidare la posizione dell’Italia al secondo posto tra i fornitori europei, dietro la Germania. A livello settoriale, aumenteranno in particolare le esportazioni di beni intermedi quali prodotti chimici, gomma, plastica e metalli, in linea con l’atteso rafforzamento della manifattura locale.
Sarà pertanto importante non solo entrare sempre di più nelle supply chain dei corporate messicani ma anche considerare sempre più il Messico un contesto da investimenti produttivi di lungo periodo.