Approvate nuove misure per il settore agrifood colpito dagli effetti della pandemia. Entrano in vigore due fondi strategici relativi ad interventi in materia di competitività delle filiere e per la suinicoltura. Il Ministero delle Politiche Agricole sta facendo importanti passi avanti, approvando provvedimenti per il sostegno alle imprese nel settore agroalimentare. Rispettivamente con i decreti del 3 aprile e del 7 aprile 2020, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale del 5 maggio 2020, sono stati istituti:
- Fondo per la competitività delle filiere
- Fondo nazionale per la suinicoltura
Agrifood: Fondo per la competitività delle filiere
Il Fondo per la competitività delle filiere persegue alcune finalità come favorire la competitività del settore agricolo e agroalimentare; implementare lo sviluppo e gli investimenti delle filiere; valorizzare i contratti di filiera nel comparto maidicolo e delle proteine vegetali (legumi e soia); sostenere e destagionalizzare nella filiera ovina la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di carni ovine; sostenere e valorizzare la filiera del latte bufalino in conseguenza della diffusione del Covid-19.
Con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2020 e di 14,5 milioni di euro per l’anno 2021, le filiere oggetto di intervento sono mais, proteine vegetali (legumi e soia), carni ovine e latte bufalino.
Il riparto tra le filiere è così quantificato:
- filiera del mais 5 milioni di euro per il 2020 e 6 milioni di euro per il 2021;
- filiera delle proteine vegetali (legumi e soia) 4,5 milioni di euro annui per le annualità 2020 e 2021;
- filiera delle carni ovine 3,5 milioni di euro per il 2020 e 4milioni per il 2021;
- filiera del latte bufalino 2 milioni di euro per il 2020.
Gli aiuti variano in base al tipo di filiera interessata.
Ad esempio alle imprese agricole che hanno sottoscritto, direttamente o attraverso cooperative, contratti di filiera di durata almeno triennale, è concesso un aiuto di 100 euro per ogni ettaro coltivato a mais o proteine vegetali (legumi e soia). Mentre alle imprese di allevamento di ovini è concesso un aiuto fino a 9 euro per ogni capo macellato e certificato IGP, un aiuto fino a 6 euro per ogni capo non IGP nato, allevato e macellato in Italia nel periodo dal 1° marzo al 30 aprile dell’anno precedente a quello della domanda.
Alle aziende di macellazione e/o trasformazione di carni ovine che investano in processi di destagionalizzazione e di innovazione di prodotto, anche sottoscrivendo contratti di filiera, è riconosciuto per l’anno 2021 un aiuto che va dai 200mila euro ai 600mila euro. Infine, alle imprese di trasformazione del latte bufalino è riconosciuto un aiuto pari a 10 centesimi di euro per ogni litro di latte di bufala fresco acquistato, che sia successivamente congelato ed utilizzato per la produzione di prodotti DOP.
Per usufruire degli aiuti il beneficiario dovrà presentare domanda entro il 4 giugno 2020.
Fondo nazionale per la suinicoltura
É stata approvata anche l’istituzione di un Fondo nazionale per la suinicoltura, con una dotazione complessiva di 5 milioni di euro, di cui un milione di euro per l’anno 2019 e di 4 milioni per il 2020.
Le risorse saranno utilizzate per fare fronte alla perdita di reddito degli allevatori di suini, garantire trasparenza nella determinazione dei prezzi da parte delle commissioni uniche nazionali del settore suinicolo, rafforzare i rapporti di filiera, potenziare le attività di informazione e di promozione dei prodotti presso i consumatori, migliorare la qualità dei prodotti e il benessere animale nei relativi allevamenti, nonché promuovere l’innovazione, anche attraverso il sostegno dei contratti di filiera e delle organizzazioni interprofessionali nel settore.
I beneficiari del provvedimento sono le imprese di macellazione che abbiano sottoscritto o sottoscrivano entro la data di presentazione della domanda, contratti di filiera triennali con allevatori nel settore suinicolo.
L’aiuto è concesso nel limite dell’importo massimo di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.