A partire dal 1° aprile 2024, entrerà in vigore il nuovo Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni relative alla protezione delle indicazioni geografiche (IG) per i prodotti agricoli, i vini, le bevande spiritose e i prodotti artigianali e industriali. Tale regolamento rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione del sistema di tutela e valorizzazione delle IG a livello europeo.
Un unico testo normativo armonizza le discipline relative alle IG in tutti i settori interessati, garantendo coerenza e chiarezza. La DOP economy, stimata a livello europeo per un valore di oltre 80 miliardi di euro, si consolida come un patrimonio economico, sociale e politico di primaria importanza per l’Unione Europea.
I negoziati, avviati a giugno, sono stati incardinati su quattro pilastri:
1. RAFFORZAMENTO DEL RUOLO DEI CONSORZI
I consorzi rappresentano il motore di sviluppo delle IG, e continueranno a rimanere in mano solo ai produttori e agli operatori lungo la filiera produttiva, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del “turismo ad indicazione geografica”, che si ritiene possa rivelarsi un vero volano per lo sviluppo dei territori.
Per quanto riguarda i criteri di riconoscimento dei consorzi, sono stati salvaguardati schemi nazionali, come quello italiano, che già funzionano in modo efficace. Agli Stati membri verrà inoltre riconosciuta la possibilità di introdurre sistemi di contributi erga-omnes, che prevedano l’obbligo per tutti i produttori di sostenere i costi del consorzio per lo svolgimento delle attività previste dal Regolamento.
Non solo, i consorzi riconosciuti beneficeranno di un rafforzamento delle proprie prerogative, tra cui l’estensione da 3 a 6 anni per i piani di regolazione dell’offerta o la possibilità di redigere clausole di condivisione del valore lungo la filiera per i propri membri.
2. MAGGIORE PROTEZIONE
I principali passi in avanti riguardano:
- la protezione on-line e nel sistema dei domini, un sistema di geo-blocking impedirà l’accesso a siti web e contenuti che evocano illegittimamente un’IG, anche grazie a un alert system sviluppato da EUIPO;
- la protezione delle IG utilizzate come ingredienti, indicazione in etichetta obbligatoria della percentuale di prodotto IG all’interno del prodotto trasformato (che dovrà essere sufficiente a caratterizzare quest’ultimo), e vietando l’utilizzo di altri prodotti comparabili alla IG;
- la protezione internazionale, registrazione automatica all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona per i consorzi con un mercato internazionale, rafforzando la tutela sui mercati extra-UE.
3. SEMPLIFICAZIONE E CHIARIMENTO DEL RUOLO DELL’EUIPO;
Sono stati definiti tempi certi per l’esame delle richieste di registrazione e di modifica dei disciplinari delle IG da parte della Commissione, riducendoli a 6 mesi, estendibili ad 11 mesi solo in caso di informazioni incomplete, per una maggiore rapidità e sburocratizzazione.
I soli emendamenti che implicano effetti reali sul mercato unico dovranno passare dall’approvazione della Commissione europea, mentre tutte le altre modifiche dovranno essere gestite esclusivamente a livello nazionale, evitando quel doppio passaggio che rallenta significativamente ogni procedura di modifica.
Verranno ridotti in maniera significativa i dossier che dovranno essere analizzati a livello europeo: non sarà necessario un maggiore coinvolgimento, in particolare nella fase di scrutinio delle modifiche dei disciplinari, dell’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (EUIPO), che potrà tuttavia offrire un importante supporto consultivo su questioni amministrative, e contribuire alla tutela e alla promozione delle IG, in particolare tramite lo sviluppo di un registro europeo on-line delle indicazioni geografiche.
4. SOSTENIBILITÀ, BENESSERE ANIMALE E TRASPARENZA NEI CONFRONTI DEI CONSUMATORI
La natura stessa delle IG e la loro tradizione secolare affermano di per sé come questi prodotti siano già sostenibili, però, per potere meglio comunicare ai consumatori l’impegno dei produttori, è stata inserita la richiesta di elaborazione, su base volontaria, da parte dei consorzi di un rapporto di sostenibilità che illustri ciò che svolgono in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto della salute e del benessere animale.
Al contempo, è stata eliminata la delega alla Commissione di definire tramite atti delegati le norme di sostenibilità in diversi settori e i criteri per il riconoscimento delle norme di sostenibilità esistenti, in quanto questo andrebbe contro la tutela delle specificità delle singole produzioni e filiere produttive.
Infine, a tutela della trasparenza verso il consumatore, è stato inserito l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto IG il nome del produttore.