Il nuovo regolamento UE sulle DOP e IGP, atteso da tempo, entrerà in vigore a partire dai primi mesi del 2024, dopo l’approvazione degli Stati membri e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Il nuovo regolamento fornisce un livello di protezione più elevato e innalza il livello della qualità e degli standard alimentari UE, garantendo che il nostro patrimonio culturale, gastronomico e locale sia preservato e certificato come autentico nell’UE e nel mondo.
Molto importanti le novità per le imprese italiane dell’agroalimentare:
- obbligo di indicare il nome del produttore sulle etichette delle DOP e delle IGP, eliminando possibili abusi nel riferimento a queste indicazioni
- protezione ex-officio delle DOP e delle IGP nei domini Internet attraverso l’uso di blocchi geografici nei nomi di dominio e l’adesione al regolamento sui servizi digitali
- alle associazioni di produttori vengono dati ulteriori poteri per combattere pratiche che svalorizzino tali prodotti e maggiori responsabilità per la designazione delle associazioni di produttori riconosciute
- le associazioni di produttori potranno anche decidere di rendere obbligatorie alcune pratiche sostenibili per i propri prodotti che, in questo caso, dovranno essere inserite nel disciplinare di produzione
- semplificazione delle procedure di registrazione delle IG per ridurre i tempi di attesa (le diverse norme sulle procedure e la protezione delle indicazioni geografiche per i tre settori – prodotti alimentari, vini e bevande spiritose – sono riunite in un’unica procedura di registrazione)
- protezione delle IG utilizzate come ingredienti in prodotti alimentari preimballati.
Al 1° ottobre 2023 erano stati registrati 3.552 nomi: 1.656 vini, 1.634 prodotti alimentari e agroalimentari e 262 bevande spiritose. Tra quelle più note troviamo Bayerisches Bier, Champagne, Irish Whisky, olive Kalamata, Parmigiano Reggiano, Polish Vodka, Queso Manchego e Roquefort.
I nomi dei prodotti registrati come indicazioni geografiche sono protetti giuridicamente da imitazione, usurpazione ed evocazione all’interno dell’UE e nei paesi terzi in cui è stato firmato un accordo di protezione specifico.
Scongiurato dal punto di vista legislativo l’Italian sounding fatto nei confini dell’Ue, l’obiettivo è ora difendere le eccellenze europee dai tentativi di imitazione ed emulazione nel resto del mondo, ma per questo è necessario agire in sede WTO.
Fonte: Commissione Europea