Mix di contributi a fondo perduto fino al 30% della spesa e finanziamenti agevolati alle imprese turistiche per complessivi 780 mln di euro per gli anni dal 2022 al 2025 a valere sul Fri (Fondo rotativo per il sostegno e lo sviluppo delle imprese). Il fondo gestito dal Ministero del turismo e alimentato con le risorse del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) finanzierà le strutture ricettive impegnate nella riqualificazione energetica e antisismica e nella digitalizzazione (Misura M1C3-25, Investimento 4.2.5). Alberghi, agriturismi, imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, parchi acquatici e faunistici potranno usufruire sia del finanziamento agevolato (risorse stanziate per 600 milioni di euro), sia del contributo a fondo perduto (risorse stanziate per 180 milioni di euro), purché la sommatoria di entrambi gli incentivi non siano superiori al 100% delle spese ammissibili. A tale riguardo il soggetto beneficiario dovrà assicurare la copertura integrale del programma di investimento, inclusi i costi necessari ma non ammissibili e l’Iva apportando ulteriori risorse finanziarie non agevolate. È quanto prevede l’Avviso n. 10135/22 del 5 agosto 2022 del Ministero del turismo, attuativo del decreto interministeriale del 28 dicembre 2021 emanato di concerto con il Mef che fissa le risorse in 40 milioni di euro per il 2022 e 2023 e per 50 milioni per il 2024 e 2025. I termini per la presentazione delle domande di incentivo a Invitalia saranno comunicati con successivo provvedimento.
Sono ammissibili gli interventi relativi a:
- riqualificazione energetica delle strutture;
- riqualificazione antisismica;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia funzionali alla realizzazione degli interventi di incremento dell’efficienza energetica e di riqualificazione antisismica;
- realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività;
- digitalizzazione (ex art. 9, co. 2, d.l. 83/2014);
- interventi di acquisto/rinnovo di arredi.
Gli interventi al netto dell’Iva non devono essere inferiori a 500mila euro e superiori a 10 milioni.
Sono ammissibili, al netto dell’Iva le spese relative all’acquisto di beni e servizi, rientranti nei seguenti limiti dell’investimento:
- servizi di progettazione relativi alle successive voci di spesa sub b) c) d) e), nella misura massima complessiva del 2%;
- suolo aziendale fino al 5%;
- fabbricati, opere murarie fino al 50%;
- macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi;
- investimenti in digitalizzazione, esclusi i costi di intermediazione, fino al 5%.
Il contributo diretto alla spesa sarà così suddiviso:
- per i programmi realizzati nelle aree in deroga art. 107, par. 3, lett. c) : 30% per micro imprese, 23% piccole imprese; 18% per medie imprese; 10% per grandi imprese (per micro e piccole imprese maggiorazione del 5% per l’innovazione digitale);
- per i programmi realizzati nelle aree in deroga art. 107, par. 3, lett. a) : 25% per micro imprese, 20% piccole imprese; 15% per medie imprese; 5% per grandi imprese;
- per i programmi realizzati nelle restanti aree del territorio nazionale: 15% per micro e piccole imprese, 5% per le medie imprese.
I finanziamenti agevolati sono concessi al tasso fisso dello 0,50% con durata minima di 48 mesi e massima di 180 mesi, inclusi 3 anni di pre-ammortamento massimi (36 mesi).
Al finanziamento agevolato è associato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato dalla banca finanziatrice. Il finanziamento unito al contributo non può essere superiore al 100% delle spese ammissibili.
FONTE: ITALIA OGGI