È stato pubblicato in GURI (n.25 del 31 gennaio 2024) il Decreto ministeriale 28 dicembre 2023 che dispone, con riferimento alla misura Investimenti sostenibili 4.0, prevista dal decreto ministeriale 10 febbraio 2022, la possibilità per i soggetti beneficiari delle agevolazioni di richiedere una proroga, non superiore a 6 mesi, del termine di ultimazione dei programmi di investimento.
“Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027”, in continuità con il precedente bando del 2022, è l’incentivo a sostegno di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, nella direzione indicata dal Piano Transizione 4.0.
La misura dà attuazione agli obiettivi di sviluppo indicati nel Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027.
Gli incentivi finanziano programmi per la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0 (Allegato n. 1 del decreto ministeriale 15 maggio 2023).
Hanno priorità quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità, per i quali sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito della procedura di accesso.
A tal fine sono valorizzati, sulla base di indicatori di sostenibilità dedicati, i programmi che puntano a sostenere i processi di produzione rispettosi dell’ambiente e l’utilizzo efficiente delle risorse e i programmi volti alla promozione dell’efficienza energetica delle imprese.
L’incentivo si rivolge a Micro, Piccole e Medie imprese, ubicate nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
I programmi di investimento devono, in ogni caso, essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche:
- attività manifatturiere (sez. C classificazione delle attività economiche Ateco 2007);
- servizi alle imprese (cfr. Allegato n. 4 del decreto ministeriale 15 maggio 2023).
Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:
- macchinari, impianti e attrezzature
- opere murarie strettamente funzionali alla realizzazione degli investimenti in nuove tecnologie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili
- programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali riferibili a macchinari, impianti e attrezzature
- acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I – regolamentate dalla norma ISO 14024 (ad es. Ecolabel) – o delle etichette di tipo III – regolamentate dalla norma ISO 14025 (EPD).
La misura ammette, inoltre, le spese per i servizi di consulenza
Le agevolazioni sono concesse, secondo quanto previsto dal Temporary framework (sezione 3.13), e successivamente secondo quanto previsto dal Regolamento GBER (articoli 13 e 14), nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%, determinata in funzione della dimensione aziendale.
In particolare:
- nel caso micro e piccole imprese: il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 25% in forma di finanziamento agevolato;
- nel caso di medie imprese: per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 35% in forma di finanziamento agevolato.
Le agevolazioni del Bando Investimenti sostenibili 4.0 non sono cumulabili, con riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche, che si configurino come aiuti di Stato.